AUDACE CERIGNOLA: Krapikas, Russo, Martinelli, Ligi, Tentardini, Ruggero, Capomaggio, Tascone, D’Andrea, D’Ausilio, Malcore. A disposizione Fares, Trezza, Allegrini, Coccia, Bianco, Sainz Maza, Gonnelli, Vitale, De Luca, Rizzo, Sosa, Ghisolfi, Carnevale. Allenatore: Ivan Tisci.
BRINDISI: Saio, Valenti, Gorzelewski, Bizzotto, Nicolao, Lombardi, Malaccari, Albertini, Petrucci, Moretti; Bunino. A disposizione Albertazzi, Auro, Vona, Monti, Ceesay, Cancelli, Mazia, Bellucci, Cappelletti, De Angelis, Golfo, De Feo, Costa, Ganz. Allenatore: Ciro Danucci
RETI: 9′ Valenti, 14′ D’Andrea, 25′ D’Ausilio, 91′ Ghisolfi.
Al di là quanto di bene o di male si sia visto stasera al “Monterisi” e dell’epilogo di questo derby, le certezze sono tre: la difesa è inadeguata per la categoria, la squadra gioca e piace per la sua organizzazione e la qualità tecnica dal centrocampo in su, occorre che già domani il presidente Arigliano vada in pellegrinaggio a Roma battendo i pugni in Figc perché non è possibile avere in trasferta degli arbitraggi così osceni.
Non era qui che bisognava prendere il colpo da tre punti, ma come avvenuto a Potenza, si va a casa con tanti complimenti, altrettanti rimpianti e zero punti, in attesa di giocare la prima in casa di questo fantozziano inizio di stagione. E intanto il Cerignola trova il primo successo stagionale senza nemmeno spingere.
Comincia bene il team di Danucci, che col suo aggressivo 4-3-3 mette in difficoltà il 4-2-3-1 stipulato da Tisci e inzeppato di piedi buoni.
Brindisi volitivo sugli esterni, e senza paura tanto che al 9′ passa in vantaggio grazie allo splendido assolo in incursione di Valenti che incoccia il diagonale sul palo più lontano. Krapikas è battuto, i 250 supporters biancazzurri fanno festa.
La rete subita stimola l’orgoglio del Cerignola, che inizia ad alzare il ritmo giocando palla a terra con fraseggi e inserimenti nella “terra di nessuno”. I biancazzurri (stasera biancorossi) soffrono ma reggono.
Al 14′ però giunge l’indecisione di Valenti che si fa disorientare dalle finte di Tascone che dalla sua sinistra invece di crossare a centro area, scarica verso l’occorrente D’Andrea che trova il tap in.
Un fulmine a cielo nuvoloso, perché se era lecito aspettarsi la reazione dei padroni di casa, non è giustificato il blackout che ha portato al gol. Nel contempo, prima del pari locale c’è da segnalare anche un gol annullato a Lombardi per una spinta su un difensore avversario che ha visto soltanto il direttore di gara, e di quelle che se ne vedono a centinaia su tutti i campi dalla Serie A agli Amatori Uisp. Ma si sa, la matricola paga lo scotto.
Però il Brindisi si ferma, e al 25′ il Cerignola compie il sorpasso con D’Ausilio che infila Saio con un diagonale preciso. Non succede più nulla, e si aspetta solo una fiammata che non arriva.
Nella ripresa la squadra di casa cerca di chiudere la pratica, e solo un monumentale Saio strozza in gola l’urlo di Ruggero che conclude a botta sicura dalla sinistra una travolgente azione su tre passaggi nata prima della metà campo.
Al 9′ Lombardi ci prova da calcio piazzato sulla linea dei sedici metri, ma Krapikas è strepitoso a sfruttare centimetri ed esperienza per togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Tutto diventa confusionario, i locali la mettono sul piano dell’ostruzionismo, perché nel calcio bisogna far di necessità virtù. E così, il gioco effettivo scema clamorosamente, e servirebbe un lampo che non arriva nemmeno quando Ceesay è maldestro nell’arpionare a pochi passi dalla porta un pallone dato al portiere.
Il Cerignola chiude la partita: Ghisolfi completamente solo davanti a Saio realizza la rete che chiude il match.
Il resto del match è solo per gli almanacchi e una panacea per chi ha problemi di insonnia. Stendiamo un velo pietoso e impietoso, ci si stringa attorno ai ragazzi in attesa di Ganz e Galano con la speranza di partire psicologicamente con un gol di vantaggio. Perché la Serie C è dura.