Calcio: Brindisi – Taranto 1-3

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Ecco le formazioni

Derby antico e, per le consuete restrizioni antico Covid, per pochi intimi al “Franco Fanuzzi”.

Brindisi e Taranto si affrontano in uno scontro cruciale per i destini opposti delle due nobili decadute, alla ricerca rispettivamente di punti salvezza e una vittoria per continuare a sognare il ritorno tra i Pro.

Due formazioni e schieramenti agli antipodi, non devono però trarre in inganno: mister De Luca ha imbottito il Brindisi di “piccolini” infoltendo la batteria di mezze punte ed incursori per disorientare il canonico 4-4-2 del Taranto e tenere larghe le maglie del centrocampo jonico.

E in queste prime battute è il Brindisi a fare il Taranto, con ritmi alti sulle fasce e il movimento di Calemme e Boccadamo che fa presa sugli schemi biancazzurri.

E le principali occasioni sono targate Brindisi, che per due volte con Calemme e Palumbo ha scaldato i guantoni di Cziekowski.

Taranto grandi firme abile nel fraseggio, ma troppo spostato a sinistra, e mancano i rifornimenti perché il motorino Tissone non accende la lampadine, e Diaz non ha toccato un pallone.

Taranto pericoloso sui calci da fermo, ma intanto De Luca è costretto al primo cambio forzato al 24′ con Bottari costretto ad uscire per un colpo duro a centrocampo, sostituito dal fuori quota Rotulo.

Al 29′ Marsili pennella in mezzo un pallone da fermo, Amedeo Silvestri fa valere i suoi centimetri e salta più in alto di tutti, ma la zucca termina alta. Per Pizzolato finora un pomeriggio da disoccupato, anche se col passare dei minuti il Taranto cresce di intensità, meno di lucidità.

Al 36′ la migliore occasione dei rossoblu ospiti sull’asse Mastromonaco – Rizzo – Falcone a tagliare nello stretto da destra a sinistra, ma il numero undici tarantino è tradito da un falso rimbalzo e calcia male, e la sfera termina di poco fuori.

Finora assente Diaz, servito poco e male con lanci dalle retrovie. Ma ci pensa Tissone al 38′ a mettere i brividi al pubblico del Fanuzzi raccogliendo al volo una sponda di Rizzo, e il bolide sfiora la traversa.

Al 39′ clamoroso al Casale: Botta si gira bene servito da Palumbo, e scarica un fendente angolature che Cziekowski tocca con la punta delle dita quel tanto da strozzare in gola l’urlo di gioia. Sul susseguente corner, fagiolata paurosa ma nulla di fatto.

Al 46′ Brindisi in vantaggio con un capolavoro di Ruben Nives che dai venti metri leggermente defilato sulla destra lascia partire un fendente che scende all’incrocio dei pali opposto.

FINE PRIMO TEMPO: BRINDISI – TARANTO 1-0

Si ricomincia, e il Taranto cambia modulo, schemi e atteggiamento. Mister Laterza inserisce Paolo Serafino al posto del leggerino Mastromarino, mettendo il neo entrato accanto a Diaz portando un 4-3-1-2 con Rizzo libero di aprire la difesa locale. E i frutti si vedono, visto che dopo un periodo di pressione verso la porta di Pizzolato e una serie infinita di corner e palloni gettati in area, al 7′ il Taranto perviene al pareggio.

Nives atterra ingenuamente Diaz in piena area sotto gli occhi del signor Luongo, e rigore netto che Nicolas Rizzo realizza spazzando Pizzolato.

Al 16′ il Taranto passa in vantaggio con il contestato Diaz che gira splendidamente (considerato che è stato lasciato libero di agire in piena area) alle spalle di Pizzolato.

Taranto più volitivo, con Falcone che sale autoritariamente in cattedra, inventando cambi di ritmo e dettando i tempi con Tissone. Pizzolato per due volte interviene su Diaz prima e Falcone dopo, e il Brindisi timidamente cerca di uscire la testa dal sacco.

Nonostante i primi caldi e l’ignobile terreno del Fanuzzi, la partita viaggia su ritmi alti ed è piacevole.

Il Brindisi è timido e De Luca inserisce la punta Padin per dare nerbo all’attacco. In casa ospite, invece Matute neo entrato è un gigante in mezzo.

Ma al 37′ è apoteosi rossoblu. Pizzolato esce a vuoto (per usare un eufemismo) su un cross di Marsili, l’armadio Diaz spizza per Guastamacchia che gira a rete.

È di fatto il crepuscolo del match, e dopo un minuto Matute sfiora il poker con una botta da venti metri sventata dal portiere locale.

Un tempo per uno, in sostanza, e al 42′ ancora Pizzolato è indeciso e forse traumatizzato dell’errore precedente, e regala la sfera a Serafino che non ne approfitta nel cuore dell’area piccola.

Finisce qui, il derby antico che premia la corazzata rossoblu che ha cambiato il match nella ripresa e continua la sua corsa verso la Serie C.

Per il Brindisi continua l’agonizzante finale di stagione in attesa (e nella speranza) di una salvezza che, in queste condizioni societarie, varrebbe come uno scudetto.