Vittorio Sgarbi torna al Teatro Verdi di Brindisi e per la sua lezione-spettacolo su Leonardo arriva «Promo Arte», la promozione sui biglietti che consente l’acquisto a partire da 15 euro. Un modo per aprire a tutti il meraviglioso mondo di Leonardo, di cui quest’anno ricorre il cinquecentenario della morte. Appuntamento mercoledì 27 febbraio, con sipario alle ore 20.30.
Si chiama «Promo Arte» ed è la promozione che il Teatro Verdi di Brindisi riserva al suo pubblico per la lezione-spettacolo di Vittorio Sgarbi su Leonardo da Vinci, in programma mercoledì 27 febbraio alle ore 20.30. La promozione è attiva, a partire da lunedì 25 febbraio, solo presso la biglietteria del Teatro e permette, per gli ultimi posti disponibili, di acquistare il biglietto di secondo settore di platea a 20 euro, e quello di galleria a 15 euro. La biglietteria è aperta al pubblico dalle 11 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 16 alle 18. Info 0831 562554.
Un modo per favorire e promuovere la conoscenza del genio toscano che ha immaginato il futuro, e del quale ricorre nel 2019 il cinquecentenario della morte. Schopenhauer diceva che un talento è colui che sa colpire un bersaglio che nessun altro sa colpire, mentre un genio è colui che sa colpire un bersaglio che nessun altro sa vedere. Ecco, Leonardo è stato talento e genio.
Il «Leonardo» che Vittorio Sgarbi porta in scena a Brindisi avvicina tutti indistintamente alla storia dell’arte, così come ai grandi temi esistenziali: questo percorso, che coniuga teatro e storia dell’arte, esplora Leonardo di Ser Pietro da Vinci (1452-1519), di cui Sgarbi anticipa per conto suo la celebrazione. Ingegnere, pittore, scienziato del Rinascimento, ci ha tramandato un corpus infinito di opere da studiare, ammirare e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi. In scena non solo i capolavori «Monna Lisa» e l’«Ultima Cena» ma anche la bellezza degli studi che Leonardo intraprese, come quello che lo portò a volare.
«La competizione con Dio – ha detto Vittorio Sgarbi – è il tratto primario di questo simbolo italiano della ricerca e della conoscenza. Poi c’è un fondamentale dilettantismo: è un autore che non ha un professionismo nell’arte ma cerca, tenta e sperimenta. Il più alto esempio di Rinascimento incompiuto, uno per cui la cosa più importante era l’intuizione: grande mente e talvolta pessima mano. Un esempio è l’esecuzione del Cenacolo che, come sappiamo, è stato dipinto male perché non è stato eseguito a fresco ma a secco. Quindi è il genio dell’imperfezione, una personalità nella quale c’è l’ansia della conoscenza ma non c’è la perfezione convinta. D’altro canto l’arte non è sinonimo di perfezione a ogni costo. L’arte è ricerca, sperimentazione, proposta di cose nuove e da questo punto di vista Leonardo da Vinci è l’artista ideale».
Leonardo è padrone di una mente aperta, ampia e curiosa. Il suo è un genio che, pur dimostrando superiorità assoluta, non ha mai raggiunto un risultato effettivo; il suo talento e le sue percezioni sono talmente sconfinati da rappresentare essi stessi l’opera più elevata: che l’uomo dovesse volare è stata una sua intuizione, ci ricorda Sgarbi, ma ha fallito nel realizzarla, anzi altri lo hanno fatto al suo posto. Leonardo è la perfezione dell’incompiutezza.
Dall’esordio con Caravaggio sono passati tre anni e centinaia di repliche accolte in modo entusiastico. Il critico estense non lesina sul personaggio e a volte utilizza un linguaggio colorito raccontando di un Leonardo genio spesso autoreferenziale portato a seguire più i suoi impulsi creativi che non canoni regolati. Il percorso critico segue le vicende leonardesche dal primo disegno che ritrae le cascate delle Marmore alle ultime opere. Dunque un altro viaggio, con tempi e modalità sorprendenti, con un lavoro minuzioso delle trame, composte e curate da «Doppiosenso» e progettate da Valentino Corvino e Tommaso Arosio, che hanno dedicato uno studio alle relazioni profonde tra suono e immagine, nel quale linguaggi, tecnologie e immaginari sono rielaborati e messi alla prova nello sviluppo di opere sceniche, performance ed installazioni.
Nello spettacolo il linguaggio, le tecnologie e gli immaginari vengono rielaborati e messi alla prova nello sviluppo di opere sceniche, performance ed installazioni. Con questa misurata miscela è disvelato lo spettacolare enigma del genio vinciano. Leonardo è un creatore, continua il lavoro di Dio nel produrre bellezza: l’arte è un prolungamento dell’azione divina e questo è visibilissimo nelle opere di questo meraviglioso maestro rinascimentale dell’incompiutezza che Sgarbi ci racconta con passione, curiosità e bellezza.
Il filone rinascimentale, iniziato con Michelangelo, proseguirà poi con Raffaello nel 2020, a cinquecento anni dalla morte. Quindi farà seguito una deviazione verso Dante nel 2021 per l’anniversario della morte (1321).
Un noto scrittore statunitense, Harriett Jackson Brown Jr., una volta scrisse: «Non dire che non hai abbastanza tempo. Hai esattamente lo stesso numero di ore in una giornata che è stato dato a Michelangelo, Pasteur, Madre Teresa, Leonardo da Vinci, Thomas Jefferson ed Albert Einstein».
Si comincia alle ore 20.30- Durata spettacolo: un’ora e 50 minuti, senza intervallo