Calcio Serie C gir. C Brindisi – Catania 0-2

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BRINDISI: Albertazzi, Monti, Gorzelewski, Cancelli, Bunino, Petrucci, Lombardi, Bizzotto, Valenti, Cappelletti, Galano (Fall). A disposizione Auro, Saio, Vona, Ceesay, Mazia, Bellucci, Moretti, De Angelis, Golfo, De Feo, Costa, Ganz. Allenatore Ciro Danucci (squalificato, in panca Marco Perrone)

CATANIA: Betherz, Silvestri, Rocca, Sarao, Bouah, Quaini, Lorenzini, Castellini (Bocic), Chiricò, Zammarini, Marsura (Mazzotta). A disposizione Toscano, Albertoni, Curado, Maffei, Rapisarda, Zanellato, De Luca, Dubickas, Ladinetti, Chiarella. Allenatore Luca Tabbiani.

ARBITRO: Ubaldi di Roma (Laghezza di Mestre e Rastelli di Ostia Lido)

BRINDISI. Finisce tra i fischi di tutto lo stadio e le lacrime di Albertazzi. Il credito sta per finire, e nonostante tutte le attenuanti del caso, anche oggi il Brindisi ha sofferto il “mal di casa”. Nel proprio stadio, un pareggio e tre sconfitte. Quella odierna poi, brucia perché frutto della conclamata asfissia in attacco e delle disfunzioni difensive.

Brindisi – Catania mancava da più di tre decenni, ma erano altri tempi, quando entrambe le città sognavano la Serie B. Adesso, è uno scontro salvezza, ma non per questo meno importante.

È stata una settimana difficile per gli etnei, con mister Tabbiani sulla graticola per i deludenti risultati di squadra e la contestazione della caldissima tifoseria rossoazzurra. Siculi che oggi pomeriggio giocano senza l’apporto dei propri tifosi per decisione del Viminale, onde evitare pericolosi incroci sulla direttrice per Taranto dove allo “Jacovone” si gioca appunto Taranto – Messina, due tifoserie nemiche della torcida catanese. Il tifo brindisino, ancora una volta è mezzo servizio perché lo stadio adriatico può ospitare solo 4.584 spettatori paganti, invece dei canonici 8.300. Ma tant’è, ormai si fa quel che si può.

Mister Danucci è squalificato per aver detto qualche parola di troppo al direttore di gara al termine del derby di domenica col Monopoli, ma ha voluto cambiare assetto tattico optando per un 3-5-2 che, come si è visto spesso anche oggi, in fase di non possesso diventa un 5-3-2 e in alcuni casi, perfino con una difesa a quattro. Dentro Gorzelewski e Monti, confermato Albertazzi tra i pali, in avanti spazio all’inedito duo Galano – Bunino, per la prima volta insieme dal 1. Tra i siciliani poche defezioni e uno speculare modulo a tre con maggiore affollamento a centrocampo e distanze cortissime tra i reparti.

La partita non è bella, ma intensa e tatticamente interessante: il Catania ci prova due volte dalla distanza con il brindisino Chiricò e Sarao, ma entrambe le conclusioni terminano alte. Brindisi che agisce in maniera accorta e crea scompiglio sulle fasce, ma è Galano che al 37′ confeziona la migliore azione del primo tempo con una serie di dribbling che manda in tilt i lungagnoni catanesi, poi si sistema la palla sul suo piede ma spara fuori tra la disperazione dei tifosi di casa. Ospiti compatti e con maggiore possesso palla, ma non ci sono spazi e quindi il primo tempo termina sullo 0-0.

Ripresa vivace, ma Tabbiani blinda la difesa con gli innesti di due giocatori di quantità come Bocic e Mazzotta. Al 9′ Galano trova un numero poco fuori dall’area di rigore, scarica per l’accorente Cappelletti che controlla e tira, ma Bethers risponde presente. Gli etnei reagiscono con due incursioni sulle fasce dalle quali scaturiscono corner e mischie, poi Bouah al 16′ tenta la botta dai sedici metri tra una selva di gambe, e Albertazzi è perfetto a bloccare la conclusione a terra.

Al 71′ la doccia fredda: Sarao salta alto in area su palla inattiva, e Albertazzi non può farci nulla. Catania in vantaggio nel suo momento peggiore, ma questo è il calcio.

La beffa non finisce qui, perché al 75′ Albertazzi cincischia in area col pallone e se lo fa rubare da Milos Bocic che senza nemmeno guardare la porta insacca.

Di fatto, la partita finisce qui. E dopo Casertana, Monopoli anche il Catania è rianimato dalla passeggiata al “Fanuzzi”.