Sogno o son desto? Brindisi amata dai turisti baresi, e non solo

Tempo di lettura: 2 minuti

A piccoli passi, destagionalizzata, in punta di piedi. Brindisi, piano piano, inizia ad essere finalmente considerata meta turistica. Certo, ci si deve fare l’abitudine e destarsi della realtà. Però, vedere ieri in tardi mattinata un bus turistico che scaricava una folta comitiva di turisti diretti al Villaggio Pescatori, inorgoglisce e deve far riflettere. Il gruppo, guidato da un accompagnatore turistico, era proveniente da Bari all’interno di una gita programmata in città. E il fatto che si sia scelto il Rione Casale e una zona ancora “poco battuta”, come l’area attorno al Villaggio, la dice lunga sulla considerazione e la dettagliata conoscenza del territorio da parte degli operatori turistici pugliesi. I quali, spesso, nei fatti, hanno dimostrato di crederci più di alcuni attori economici ed istituzionali indigeni. Come questo importante tour operator barese, che ha puntato su un cavallo che potrebbe rivelarsi vincente. E la soddisfazione degli escursionisti, e in un certo qual modo anche lo stupore di scoprire una città che, a livello di percezione e presenza è surclassata da Lecce, Ostuni, Gallipoli, Otranto e Mesagne, rappresenta uno stimolo ma anche un rimpianto per quello che non si è fatto nel passato.

A dire il vero, ieri, la città pullulava di turisti anche stranieri, con ristoranti e bar presi d’assalto da famiglie e gruppi organizzati, specialmente nella zona del Lungomare Regina Margherita. A voler essere pignoli, cavalcando l’onda lunga di questo brand che inizia a decollare grazie al contributo di tutti (associazioni culturali, istituzioni, commercianti, e finanche i privati che sui social testimoniano le bellezze della città), specialmente dall’altra parte del porto, da Via Amerigo Vespucci in poi, manca un’adeguata segnaletica indicante le possibili scelte a disposizione: il waterfront panoramico fino alla salita della Lega Navale, lo stesso suggestivo Villaggio Pescatori (a proposito, ma non si potrebbe ripensare un’altra location per il distaccamento della Guardia di Finanza con relativo abbattimento di quel brutto fabbricato che strozza la visuale e che impedisce la fruizione di un asse che parte dai cantieri navali fino al Canale Pigonati?), la banchina sotto il Monumento al Marinaio e naturalmente lui, il colosso simbolo della città. Senza dimenticare Forte a Mare e le varie torri sparse lungo la costa. Però, per ora, ci si può accontentare dell’effetto sorpresa, e della soddisfazione di quei turisti per aver scoperto che sì, anche Brindisi è e sa essere bella e accogliente, e che esiste ed è viva. I tre grandi concerti di Daniele Silvestri, Max Gazzè e Carmen Consoli, poi, hanno certificato due certezze ovvie, ma che è sempre meglio rimettere in mente a chi di dovere: c’è voglia di grandi eventi che portano una ventata di novità e turismo, e soprattutto c’è voglia di riappropriarsi di ogni angolo e panorama di questa città dalle mille potenzialità ancora non del tutto espresse, e strozzata da lacci e lacciuoli.