Incidente mortale, deceduta 27enne sulla San Vito dei N.-San Michele S.no

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E’ una ragazza 27enne, Sara Viva Sorge infermiera, la vittima di un incidente stradale avvenuto questa mattina, martedì 15 febbraio 2022, intorno alle 6.40 sulla provinciale che collega San Vito dei Normanni a San Michele Salentino in Provincia di Brindisi sulla SP30

Una scena straziante quella che si è presentata ai soccorritori con l’auto della vittima totalmente distrutta dopo una carambola su contro un palo ed un albero. A quanto si apprende la giovane lavorava al centro di riabilitazione del “San Raffaele” di Ceglie Messapica e rientrava a casa.

Sul posto i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Brindisi e ed i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni per gli accertamenti.

IL CORDOGLIO DELLA “FONDAZIONE SAN RAFFAELE”

“Dirigenza, dipendenti e collaboratori del Presidio Ospedaliero di Riabilitazione “Fondazione San Raffaele” della ASL BR, esprimono profondo sgomento per quanto accaduto questa mattina e si stringono attorno alla famiglia di Sara nella consapevolezza che nessuno, purtroppo, potrà mai compensare il dolore di fronte ad una tragedia tanto grande quanto inaccettabile.”

LA VICINANZA DELLA ASL BRINDISI

La direzione generale della Asl Brindisi esprime il proprio cordoglio per la prematura scomparsa della giovane infermiera deceduta stamane in seguito a un incidente stradale, dopo il turno di lavoro svolto in una struttura riabilitativa di Ceglie Messapica. La Asl si stringe attorno alla famiglia di Sara, strappata troppo presto agli affetti e alla professione.

LA NOTA DELLA CGIL

Questa volta non si è trattato di un infortunio in un cantiere o dentro una fabbrica, ma come si dice in gergo, di un infortunio in itinere. Non per questo è meno drammatico e meno grave e non solleva tutta la comunità da alcuni interrogativi, una lavoratrice assunta da poco tempo subito gettata nel mezzo di una situazione lavorativa complicata, con l’attenzione dovuta al paziente sempre da tener presente, ma che di notte viene affidata a meno personale, sempre meno negli ultimi anni secondo i dati in nostro possesso all’interno della struttura, quindi con Il riposo psicofisico da mettere in primo piano, visto il numero di pazienti elevato rispetto al personale, spesso per una unita lavorativa si arriva a gestire 10 degenti con un carico di lavoro al limite, per questo è incomprensibile un turno di lavoro lungo e con 2 notti consecutive, questo sicuramente non può consentire il recupero psicofisico dovuto. Tutto questo con mezzi spesso obsoleti per un evidente tendenza al risparmio che, permetteteci di dire, lascia indignati dato che si tratta di salute delle persone e con orari e carichi di lavoro difformi rispetto alle normative vigenti.

Tutto ciò ribadiamo è stato più volte portato in evidenza, anche se le azioni correttive sono state spesso molto lente, quando del tutto assenti, purtroppo a farne le spese è stata una giovane donna, un’infermiera che metteva la sua umanità al servizio delle persone che ha perso la vita.

Siamo vicini alla famiglia ed ai colleghi tutti che piangono la scomparsa di Sara