Castello di Oria verso la riapertura dopo 15 anni. Maurizio Bruno: “Svolta storica”

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Con 29 voti favorevoli e solo 4 contrari il Consiglio regionale ha approvato la mozione presentata da me e dal collega Paolo Pagliaro, per richiedere al Ministero della Cultura di riconoscere il Castello di Oria e tutta la Cittadella “bene di interesse eccezionale”.

E’ un passo davvero fondamentale per tutta la città di Oria ma non solo, perché un simile riconoscimento da parte dello Stato permettere la riapertura del Castello al pubblico, di fatto chiuso da ormai 15 anni.

E per questo ringrazio davvero di cuore tutti i colleghi che hanno sostenuto la mia mozione, perché con il loro voto stanno permettendo una svolta storica attesa da tanto, troppo tempo.

Perché è davvero difficile, per chi non è nato e vissuto a Oria, capire cosa significhi per la comunità cittadina il Castello Normanno Svevo di Federico II.

Una nave di pietra che galleggia nell’aria che è quasi un famigliare per ogni oritano, un nonno silenzioso, che ti osserva, che sembra quasi proteggerti, darti un punto di riferimento inamovibile e un senso di appartenenza a una comunità che altri non possono comprendere. E tutti potevano fargli visita.

Poi, con il passaggio alla nuova proprietà, tutto è cambiato. E da ormai 15 interminabili, insopportabili anni, il Castello è chiuso.

A intere generazioni di giovani oritani è stata strappata la possibilità di perdere la concezione del tempo nel cuore di quel pezzo di storia. 

E altre generazioni, i nostri anziani, se ne vanno senza aver più avuto la possibilità di fare altrettanto.

I lavori di restauro che furono apportati all’epoca lo hanno devastato in più punti, rubandogli in parte quel carattere di storia immortale che nessuno potrà più restituirgli. Le conseguenti vicende giudiziarie, con tanto di sequestro, hanno poi arrecato un danno se possibile ancora più grave.

Maurizio Bruno

Oggi, con il voto favorevole ottenuto in aula, possiamo iniziare a porre rimedio a tutto questo.

Possiamo restituire agli oritani, ai pugliesi, all’Italia e non solo, la fruizione di quest’opera per troppo tempo negata.

E allo stesso tempo risarcire la comunità locale, con qualcosa di più.

Ovvero con la dichiarazione di interesse eccezionale non solo del Castello, ma di tutta la Cittadella di Oria, comprende la cattedrale, il vescovado, il monastero e la chiesa di San Barbato e ovviamente il Castello Normanno Svevo. 

Sono certo che il Ministero farà tutto il necessario per riconoscere l’interesse eccezionale e dare a Oria e al suo Castello ciò che, in fondo, loro spetta.

Maurizio Bruno Consigliere Regionale della Puglia (gruppo consigliare PD)