Calcio Serie C Messina – Brindisi 0-1

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Messina: Fumagalli, Salvo (71′ Polito, 89′ Firenze), Ferrara, Manetta, Ortisi, Franco (79′ Giunta), Frisenna (79′ Scafetta), Cavallo (62′ Luciani), Ragusa, Emmausso, Plescia. Allenatore Giacomo Modica

Brindisi: Albertazzi, Vona (82′ Ceesay), Bizzotto, Cappelletti, Mont, Petrucci, Albertini; Valenti, Golfo (71′ De Angelis), Fall (71′ Ganz), Bunino (85′ Moretti). Allenatore Ciro Danucci

Arbitro: Djurdjevic di Trieste (assistenti Asciamprener di Milano e Rignanese di Rimini)

Rete: 71′ Ganz

Note: espulsi De Angelis per rosso diretto per gioco pericoloso e Plescia per doppia ammonizione.

MESSINA. Il Brindisi rinasce come l’Araba Fenice e sbanca il “Franco Scoglio” con una prova di sostanza e di coesione. Insomma, quello che è mancato nelle ultime tre partite. Nella cornice dell’impianto messinese (omologato per 37 mila spettatori, ma i presenti erano molti meno) la sparuta ma rumorosa rappresentanza di supporters brindisini giunta in riva allo Stretto si è goduta una prestazione quasi impeccabile. Modica e Danucci adottano uno speculare 4-2-3-1, ma in casa brindisina sono tante le novità in formazione, con l’innesto di Albertazzi in porta e Vona in difesa, Albertini dentro per far rifiatare Malaccari e Bunino unica e vera punta di ruolo.

Nel primo quarto d’ora non succede nulla, con la retroguardia ospite che tiene lontano gli attaccanti giallorossi, bene annullati dalla gabbia predisposta da Danucci. Fall e Bunino confezionano una bella azione, ma nulla di fatto. Messina evanescente, Brindisi che prende coraggio, ma il fin troppo fiscale fischietto triestino è molto prodigo di cartellini a destra e a manca. Ma alla fine, la prima frazione si chiude con un tranquillo e blindato 0-0 che soddisfa più i siculi, apparsi letteralmente narcotizzati dalla ragnatela brindisina.

Visto l’andazzo, il mister manduriano capisce che è il momento di osare, a costo di allungare le distanze tra i reparti e alzare di dieci metri l’assetto in fase di possesso. E così aspetta la prima metà di ripresa per i due sfiorati da Fall e Bunino, tirare un sospiro di sollievo per la grande reattività di Albertazzi su conclusione di Plescia, prima dei cambi azzeccati. Dentro Ganz e De Angelis, fuori Fall e Golfo: è il bello di avere in organico sei punte a disposizione, anche se con turnover sempre costante.

Ed è proprio Ganz che dopo 16″ dal suo ingresso sigilla il trionfo sfruttando una sponda di Bunino e tirando una sassata che non dà scampo a Fumagalli. I circa cinquanta tifosi brindisini (onore a loro a sobbarcarsi una delle trasferte più lunghe del girone e per lo più in un giorno infrasettimanale e in quasi notturna) godono. Ma come diceva lo “Zio Vuja” partita termina quando arbitro fischia tre volte. Ed è lunga la serenata, signori: 19 minuti più il recupero sono un’eternità, specie fuori casa. E così un De Angelis furioso trova il modo di andare sotto la doccia dopo appena dieci minuti dal suo ingresso per una ingenuità sotto gli occhi del direttore di gara, e il forcing finale dei peloritani che crea apprensioni ma, in concreto, solo qualche fumosa mischia. Plescia viene espulso e si ristabilisce la parità in campo, ma non quella del risultato finale.

Il Brindisi ha riscattato le oscene prove di Foggia e di domenica scorsa contro la Casertana, sale in classifica e aggancia proprio il Messina a quota 10 punti. In Sicilia si è vista concretezza, unità, testa e accortezza. È mancato lo spettacolo? E chi se ne frega, nel calcio vince chi segna un gol più dell’avversario, non chi tiene palla o ricama trame. Meno fioretto e più spada, questo serviva e questo è arrivato. E martedì sera al “Franco Fanuzzi” arriva il Monopoli per un match che non è un derby, ma il derby più atteso dai tifosi.