Taranto: Vannucchi, Luciani, Antonini, Riggio, Mastromonaco, Calvano, Zonta (76′ Fiorani), Ferrara, Kanoute (70′ Romano), Cianci, Orlando (70′ Fabbro). A disposizione: Loliva, De Santis, Damele, Kondaj, Hysaj, Papaserio, Capone. Allenatore Eziolino Capuano.
Brindisi: Albertazzi, Valenti, Cappelletti; Bizzotto, Monti, Malaccari, Ceesay (78′ De Angelis), Albertini (68′ Galano), Golfo (68′ Moretti), Lombardi (78′ Costa dal 33′ st), Fall (68′ Ganz). A disposizione: Auro, Saio, Vona, Gorzelewski, Cancelli, Bellucci, De Feo. Allenatore Danucci
Arbitro: Sfira di Pordenone (Munerat di Rovigo e Tagliaferri di Faenza)
Rete: 58′ Cianci
TARANTO. Il fortino brindisino resiste 58′, e non pochi minuti come al solito, ed è già un enorme progresso visto l’andazzo dalla prima di campionato, e poi crolla sotto un’invenzione di Cianci. Allo stadio “Erasmo Iacovone”, tornava un derby antico, atteso da tifoserie e dalle due città. Opposti mari, opposte classifiche, opposti organici, opposti difetti. Ma alla fine, Eziolino Capuano sorride per un successo striminzito ma prezioso, Danucci saldamente in panca, forte della fiducia a tempo indeterminato, continua a cambiare formazione e tattica, con una, anzi due costanti: Galano e Ganz devono marcire in panchina nonostante siano i due giocatori più rappresentativi (e forse più pagati) e soprattutto nessuna azione degna di tal nota. L’inizio è di marca jonica, e per tre volte gli avanti rossoblu si fanno pericolosi dalle parti di Albertazzi (stasera tra i pali nella consueta e confusa alternanza con Saio che, alla fine, scontenta e demotiva entrambi). Poi tutto il resto è noia, anche perché il centrocampo del Taranto non riesce ad accendere la verve e le gambe di Kanoute e Cianci, e il Brindisi saggiamente pensa prima a non prenderle. Poi al 58′ ci pensa Bizzotto a diventare l’uomo della Provvidenza per i tifosi locali, perdendosi Cianci nel momento topico e dando modo all’attaccante barese di sbloccare la gara. Buio e delusione tra gli adriatici, gioia e sicuramente incredulità tra gli jonici. Danucci al 68′ mette in campo l’artiglieria pesante, ma è tardi, troppo tardi. Finisce 1-0, non si vince più, non si gioca più, non si tira più in porta. Ma evidentemente, al mantra di “dobbiamo restare tutti uniti”, a più di qualcuno va bene così. Noi, più che raccontare cosa si vede in campo, non possiamo fare. Il resto, dovrà dirlo qualcun altro. E intanto il Taranto risale la china, e il Brindisi ha rianimato l’ennesimo paziente a rischio.