Brindisi – Stangata dei 5 Stelle sui servizi sociali: tre bandi su sei sarebbero illegittimi

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Conflitto di interessi in seno ai bandi pubblicati relativi ai servizi sociali? I consiglieri comunali pentastellati ne contestato il modus operandi.

L’ennesima stangata, forse, nel settore tanto discusso del servizi sociali arriva, questa volta (dopo la denuncia dell’ex vicesindaco, Rita De Vito, ndr), dai 5 Stelle, in sede di conferenza stampa (presenti i due consiglieri comunali, Gianluca Serra e Tiziana Motolese e il consigliere regionale Ginaluca Bozzetti). Secondo i grillini, infatti, ci sarebbero dei profili di illegittimità amministrativa in tre bandi su sei, riguardante il settore dei servizi sociali, pubblicati il 24 dicembre 2018 (facendo riferimento anche alla sentenza n. 6299 del 7 novembre 2018):l’affidamento Polo Territoriale di accoglienza integrata in seno allo Sprar, per un importo d’appalto pari a 448mila euro, cui servizio, prima del bando, era affidato alla cooperativa Solidarietà e Rinnovamento; l’affidamento del servizio di gestione Centro di Aggregazione Giovanile, per un importo di quasi 400mila euro, gestito dall’Ati, composta dalla cooperativa Amani (capofila) e Solidarietà e Rinnovamento; l’affidamento del servizio Città dei Ragazzi, per un importo di 168mila euro, gestito, sempre, dalla cooperativa Amani; l’affidamento Assistenza Domiciliare ai Minori, per un importo di 350mila euro e gestito ancora dalla cooperativa Amani. I pentastellati si focalizzano, soprattutto, sulla asserita discutibile pubblicazione dei bandi proprio a ridosso delle festività natalizie, contravvenendo, a loro dire, alla trasparenza che ha contraddistinto l’attuale Amministrazione durante tutta la campagna elettorale scorsa. Altra discrasia, la si riscontrerebbe fra una comunicazione ufficiale del settore Servizi sociali, nella quale si attestava che non era stato invitato alcun operatore, poi smentito il tutto in una tabella allegata ai bandi, in cui emergerebbe, invece, l’invito di alcuni soggetti per ogni gara. Non finisce qui. I 5 Stelle stigmatizzano un ulteriore punto, secondo cui nella commissione di gara dei bandi ci sarebbero assistenti sociali assunti nel 2018, con contratto a tempo indeterminato, che, in passato, avrebbero lavorato in cooperative che oggi gestiscono alcuni servizi per l’ambito Br/1.

Una vicenda che, se risultasse fondata e corredata da atti, porterebbe ad un ulteriore uragano a Palazzo di Città.