Zaurito(UILM), CALDO ATROCE NELLE AZIENDE METALMECCANICHE: IL RISCHIO INFORTUNI E’ ALTISSIMO

Tempo di lettura: 2 minuti



Nonostante la Uilm di Brindisi da tempo denunci la scarsa attenzione da parte delle aziende nella prevenzione in tema di microclima, sia attraverso la Segreteria Provinciale che attraverso le varie RSU, la parte padronale sembra non voler dedicare neanche un euro alla salute dei propri dipendenti.
Il caldo torrido che sta investendo l’intero stivale, ma soprattutto le aree del mezzogiorno d’Italia mette a serio rischio gli operatori del settore metalmeccanico, che si vedono costretti a svolgere le proprie funzioni particolarmente difficoltose per la propria incolumità, anche perché il vestiario protettivo risulta, giustamente obbligatorio, i macchinari in movimento sprigionano ulteriore calore e pertanto il rischio aumenta vertiginosamente.
Ci rendiamo conto che climatizzare i reparti produttivi risulterebbe arduo e dispendioso oltre a non produrre i risultati sperati in moltissimi casi, ma risulterebbe una operazione di buon giudizio richiedere gli incentivi non solo per l’acquisto delle macchinari, ma sfruttare tutte le risorse disponibili soprattutto dell’isolamento termico dei capannoni industriali dove, a volte, i dipendenti lavorano accalcati.
Altra operazione di particolare attenzione sarebbe quella di modificare i turn nei cantieri, in maniera da sfruttare le ore meno calde, basti pensare che in molti luoghi di lavoro a Brindisi le operazioni industriali delle società di manutenzione iniziano non prima delle 9.00 del mattino, quando basterebbe programmare una diversa collocazione temporale delle maestranze per evitare appunto i rischi connessi all’esposizione del caldo cocente.
Addirittura la Regione Puglia anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva e dopo un morto sul lavoro, ha emesso un’ordinanza in cui specifica che non si può lavorare dalle h 12.30 alle h 16.00, ma questa vale solo per i lavoratori agricoli che svolgono il proprio ruolo nelle campagne, non sembra interessare chi opera nei cantieri all’aperto o chi lavora all’interno dei capannoni, che poi altro non è che la riproduzione del “Testo Unico Sulla Salute e Sicurezza sui luoghi di Lavoro D.Lgs. 81/08,
secondo le quali *i Datori di Lavoro sono tenuti ad adottare tutte le misure di prevenzione e protezione a tutela dei lavoratori esposti ai rischi macroclimatici* .
Particolare rilevanza si deve concentrare poi nel caso dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio questi ultimi subiscono maggiormente la non volontà di tutela da parte delle aziende, che vede molto spesso datori di lavoro con case coibentate ed aziende che sono fatte da uno spessore di pochissimi centimetri.
Il problema principale lo si ha perché chi decide non lavora nei campi, ne nei cantieri con una saldatrice o una mola in mano, ne tantomeno davanti ad un tornio nel reparto produttivo, ma siede comodamente in uffici climatizzati.
Noi della Uilm non vogliamo aspettare l’incidente sul lavoro, ma chiediamo che si intervenga in tempo.

Comunicato stampa UILM BRINDISI