Le difficoltà delle partite Iva sono immense. I soldi stanziati non bastano per tutti, quindi alcuni li hanno presi e alcuni no. Avete deciso che 600 euro sono sufficienti per vivere e campare una famiglia. Avete quindi messo sullo stesso piano lavoratori saltuari ed imprenditori che creano ricchezza e lavoro.
Possibile che le banche, con la garanzia dello Stato al 100%, continuano a chiedere documenti su documenti agli imprenditori? Possibile che le banche, in presenza di altri mutui o fidi, stanno coprendo prima questi, garantendosi? Possibile che le banche per aver avuto un conto corrente in negativo di pochi euro, chiude le porte in faccia all’imprenditore?
Dopo la conferenza stampa con l’amministrazione comunale via Skype, questa mattina ho chiesto, unitamente per le categorie dei ristoranti, pizzerie, pub e bar, maggiori spazi all’aperto per garantire maggiore sicurezza e senza costi aggiuntivi, la riorganizzazione di spazi destinati agli ambulanti, il blocco delle imposte per tutto il 2020. Ma tante altre partite Iva aspettano risposte concrete. Dietro ogni attività ci sono tantissime famiglie e tutto l’indotto che li circonda. Se le amministrazioni vogliono bene al loro territorio e ai loro cittadini, devono andare incontro a loro.
Questa, che sia l’inizio di sinergie tra Amministrazione e Comparti Produttivi sostenuti da Associazioni e Movimenti, per trovare quella sicurezza per affrontare tutti insieme questo momento particolare, per limitare al minimo i danni che a tutt’oggi stiamo subendo.
Si auspica, inoltre, un tavolo permanente per ricostruire non solo la riapertura, ma programmare anche il futuro di tutte le partite Iva.
Domenico Altavilla – Consigliere Nazionale Fenailp