Carovigno che brutta fine. Si prospettano tempi bui e 18 mesi di gestione commissariale.

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Si chiude in maniera catastrofica l’esperienza del centrosinistra alla guida della Città della ‘Nzegna, concluse anche le verifiche della commissione d’indagine antimafia che precetta le azioni Amministrative fino a Settembre 2022.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento, per accertate ingerenze da parte della criminalità organizzata, del Consiglio comunale di Carovigno, già sciolto in via amministrativa il 12 gennaio 2021 a causa delle dimissioni contestuali della metà più uno dei consiglieri comunali. La gestione dell’ente è affidata, per 18 mesi, a una commissione straordinaria.

E’ questa la nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri che non lascia spazio al futuro prossimo, che lascia l’amaro in bocca a chi crede nella legalità, che fa piombare Carovigno in un tunnel dove la via d’uscita è lontana anzi lontanissima dove sarà necessario riprogrammare dal basso, con gente responsabile e che ami veramente il paese.

Massimo Lanzillotti

Tutto questo nasce dalle dimissioni del sindaco Massimo Vittorio Lanzillotti eletto dalle liste civiche con uno scarto di soli quattro voti su Tonino Pagliara nel giugno 2018, dimessosi dalla carica di primo cittadino a fine dicembre 2020.

A metà dello stesso anno il Viminale aveva confermato l’invio di una commissione d’indagine nel Comune per verificare se ci fosse stata infiltrazione della criminalità organizzata sulle scelte amministrative, secondo quanto previsto dall’articolo 143 del decreto legislativo n.267/2000.

L’Area marina protetta di Torre Guaceto e le strutture connesse furono oggetto di un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno anche da parte della deputata brindisina Anna Macina del M5S per valutare l’invio della commissione, alla luce della presunta compravendita di voti che portarono proprio alla vittoria di Lanzillotti nel 2018 ed i successivi interessi nella gestione del parcheggio comunale di Torre Guaceto. Il tutto venne fuori dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Lecce e dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, sfociata nell’operazione dei primi di giugno del 2020.

Insomma non c’è mai pace nella città della ‘Nzegna e nella sua comunità. Nel momento in cui si parlava di sviluppo e turismo è arrivato lo stop di altri 18 mesi sul futuro e sulla crescita