Brindisi: Comunità Africana, domani 10 maggio Sit-in davanti al Comune

Tempo di lettura: < 1 minuto

 
L’assenza di residenza comporta inevitabilmente l’impossibilità di accedere alle prestazioni sociosanitarie, di sottoscrivere un contratto di lavoro o di affitto, di aprire un conto, e si configura a tutti gli effetti come una violazione di diritti fondamentali perpetrata da quelle istituzioni che la Costituzione italiana pone a garanzia di chiunque abiti sul territorio italiano.
Il Comune di Brindisi ha stabilito un indirizzo per la residenza virtuale con la delibera n. 60 del 09/09/2014, considerando <<che la residenza anagrafica costituisce un diritto per il cittadino e un dovere per l’ufficiale di Anagrafe>> e questo vale anche per persone straniere, ma impedimenti evidentemente privi di legittimità giuridica ostacolano di fatto le iscrizioni anagrafiche dei senza fissa dimora o dei senza tetto.
Lo Sportello Migranti della Comunità Africana e i volontari delle associazioni che vi partecipano hanno da tempo avviato una interlocuzione con i rappresentanti delle istituzioni locali: l’ultimo Tavolo con il Comune di Brindisi, seguito a numerosi precedenti appelli, si è riunito a dicembre 2020, si sono poi susseguite promesse di soluzioni concordate con la Questura, ma ad oggi nessuno dei tanti solleciti a coloro che dovrebbero promuovere la piena integrazione dei cittadini stranieri ha sortito l’effetto di superare lo stato di irregolarità provocato a persone che hanno un regolare permesso di soggiorno in Italia!
La situazione è diventata insostenibile: disfunzioni burocratiche non possono trasformarsi in violazioni di diritti. È tempo di trovare una soluzione definitiva che permetta a chiunque di iscriversi all’anagrafe e vivere pienamente come cittadino, titolare di diritti “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Lo sportello migranti della Comunità Africana di Brindisi